Mercoledì 06 Gennaio 2021 11:23 |
"Dopo anni di ritardi e di inadempimenti nell'allinearsi agli obblighi internazionali (AIEA) ed europei (EURATOM), in Italia oggi e' stata finalmente pubblicata la Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee per il deposito e stoccaggio dei rifiuti radioattivi italiani. Rifiuti provenienti non solo dalle scorie nucleari dei ben 4 reattori oramai dismessi, bensi' anche dalle piu' avanzate tecniche di medicina nucleare". Lo afferma il responsabile per l'energia dell'associazione ambientalista Fareambiente, Luigi Maria PEPE. "I cittadini - prosegue PEPE - sono stati chiamati ad esprimersi sulle aree potenzialmente idonee ad ospitare il deposito nazionale dei rifiuti con una consultazione pubblica cosi' come prevista dai principi sul procedimento amministrativo della legge 241 del 1990.
Se da un lato l'Associazione Ambientalista Fareambiente si esprime totalmente a favore della realizzazione del Deposito Nazionale, non c'e' dubbio pero' che la metodologia utilizzata da SOGIN (la societa' delegata per la gestione delle scorie nucleari in Italia), per indire le consultazioni pubbliche sia totalmente inadeguata. "SOGIN - sostiene - avrebbe dovuto gia' da tempo intraprendere questa campagna di informazione sui territori locali potenzialmente coinvolti, per educare le comunita' e chiarire quali sono i benefici di un progetto ad alto livello di sicurezza. Era infatti necessario diffondere una cultura oramai di matrice globale ed internazionale, riguardo i benefici dell'energia nucleare e la necessita' di avere un deposito per lo stoccaggio delle scorie. Un'ampia campagna di informazione ed educazione tra i cittadini era richiesta per una maggiore consapevolezza delle proprie scelte. SOGIN, invece, come da tradizione tipicamente italiana, non ha fatto altro che ingenerare tra i cittadini il tanto pericoloso quando diffuso effetto nimby (non nel mio giardino). Fareambiente si schiera contro l'operato di SOGIN e contro la sua (assente) metodologia di informazione su questioni altamente delicate. L'educazione all'energia e' il primo passo verso una piu' ampia democratizzazione delle scelte e delle decisioni pubbliche. Questo SOGIN ancora non l'ha capito". "L'esito della consultazione avra' un prevedibile esito negativo. A differenza degli altri Paesi come la Francia o il Regno Unito dove l'individuazione dei siti e' oggetto non solo di consultazioni pubbliche ma di ampie campagne di informazione e di educazione dei cittadini, in Italia SOGIN nei suoi oltre 20 anni di attivita' non e' riuscita a costruire una cultura dell'energia nucleare e dello smaltimento dei rifiuti radioattivi. Un consenso informato prima di adottare decisioni in ambito energetico ed ambientale e' un principio in diritto internazionale che, a quanto pare, non si e' solito applicare. Fareambiente - conclude PEPE - si fara' portavoce di questo pensiero con interrogazioni parlamentari e con iniziative sui territori per una cultura dell'energia e l'inadeguatezza di SOGIN nella sua diffusione". |